di RAFFAELLA CARDONE
Ultimi aggiornamenti sugli eventi
Di recente si è riaperta la disamina sulle trivellazioni nei Campi Flegrei, una estesa area vulcanica situata nel golfo di Pozzuoli. Attualmente lo stato di attività della caldera flegrea è regolarmente monitorato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) presso l’Osservatorio Vesuviano di Napoli, sito in Via Diocleziano, 328 (NA).
Attraverso l’osservazione di parametri geofisici e geochimici, l’istituto vesuviano offre al Dipartimento della Protezione Civile supporto tecnico-scientifico mediante la pubblicazione di bollettini settimanali in conseguenza della incrementata attività dell’area vulcanica. Inoltre, bisogna menzionare che lo stato di attenzione verso il super-vulcano flegreo è a un livello di allerta gialla con dati altalenanti. Per questa ragione, la vigilanza è massima in caso di variazioni significative dei parametri monitorati. Mentre l’osservazione del Vesuvio continua a mantenersi su un livello di allerta base senza nessuna variazione rilevante dei parametri monitorati.
Tuttavia, nell’ultimo periodo emergono nuove segnalazioni dal cantiere di perforazione in Via Antiniana (Pozzuoli), realizzato nell’ambito del progetto scientifico Geogrid della società Graded, assegnato al Dr. Giuseppe De Natale. L’azienda Geogrid opera in Italia e all’estero, il cui progetto prevede la realizzazione di un impianto di trigenerazione elettrica, termica e frigorifera a bassa entalpia nel cuore della caldera flegrea.
Il programma geotermico è cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020, in accordo con partner istituzionali come l’INGV, l’Università di Parthenope, l’Università Federico II di Napoli, l’Università degli Studi del Sannio di Benevento, l’Università Luigi Vanvitelli, l’Università degli Studi di Salerno, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, SUDGEST, ASTER, A.E.T. e CRdC Tecnologie Scarl
Per la realizzazione degli scavi, la Regione Campania ha stanziato circa 4 milioni e mezzo di euro, un progetto più volte annunciato negli scorsi anni e sempre rigettato dal Ministero dell’Ambiente proprio a causa del delicatissimo equilibrio ambientale dei Campi Flegrei. Benché il progetto è volto all’utilizzo delle risorse geotermiche per la creazione di energia eco-sostenibile, la ripresa delle trivellazioni ha causato non pochi problemi nella località flegrea.
I lavori di trivellazione hanno causato l’apertura di una nuova imponente fumarola generata dalla perforazione di un pozzo previsto dal progetto Geogrid nella località di Agnano, accanto ad un campo sportivo e alcune autoconcessionarie della zona, al momento chiuse in via precauzionale. L’episodio è stato prontamente segnalato alle autorità competenti e la trivellazione è stata sospesa grazie all’intervento del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. Numerosi cittadini si sono recati sul posto per documentare l’accaduto e dare l’allarme sui “social”.
Diverse associazioni del territorio, che da anni sostengono la campagna ”No trivellazioni” nell’area flegrea, hanno denunciato le possibili conseguenze legate all’attività di trivellazione in un’area con un equilibrio altamente delicato e instabile, il cui brusco e improvviso cambiamento potrebbe compromettere la sicurezza dei cittadini e della città intera.
Pino Mosca, portavoce del Comitato ”No Triv”, ha dichiarato in un’intervista: ”Ci sono grandi finanziamenti, anche dalla Comunità Europea, a cui tutti vogliono attingere. Potrebbe essere un progetto interessante, tuttavia, lì dove è stato già sperimentato, per esempio in Toscana e in altre regioni italiane non sismiche, oggi ci siamo ritrovati ad affrontare un problema di sismicità indotta e la popolazione non è molto contenta. […] Immaginate quindi nella caldera dei Campi Flegrei, dove l’equilibrio è molto precario. Nel 2012 abbiamo avuto il Deep Drilling Project con una trivella a Bagnoli, nel 2015 si è provato a fare una centrale geotermica nell’area Scarfoglio, oggi ci ritroviamo nel 2020 e una trivella ha aperto un nuovo pozzo. La cosa grave è che dietro a questi progetti c’è sempre INGV e soprattutto c’è sempre il Dott. Giuseppe De Natale. Immagino che il problema è il conflitto di interessi. [..] Il Dott. De Natale, come dipendente dell’INGV, dovrebbe badare agli interessi del territorio o sono altri gli interessi a cui si dovrebbe far riferimento?”
Ad oggi la situazione resta critica poiché l’emissione dei gas è in costante crescita. Inoltre, sembrerebbe siano stati effettuati diversi tentativi per limitare il flusso incessante delle esalazioni senza successo. Un danno irreversibile per l’ambiente, causato dall’impossibilità di chiudere il pozzo praticato nel sottosuolo.
Impressionanti le immagini e i video che giungono dal web. I cittadini stanno documentando lo stato della fumarola artificiale che raggiunge i 50 metri di altezza rispetto alle normali fumarole già presenti nell’area flegrea. Molti affermano di sentire acqua che ribolle e pietruzze scagliate fuori dalla fumarola. Nuvole di vapore acqueo e notevoli emissioni di gas non identificati, rischiano di accumularsi nell’estesa Valle di Agnano rendendo l’aria irrespirabile, causando un crescente accumulo di pericolose polveri sottili.
Il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, in una recente intervista inerente alla vicenda, ha affermato:”Ho denunciato le criticità di un progetto di centrale di geotermica pilota che si doveva verificare nel 2015 e che poi è stato ritirato. […] Qui è molto pericoloso trivellare, estrarre fluidi e iniettare fluidi, perché è un area ad altissima energia con una intrinseca imprevedibilità degli effetti. Quindi un’azione potrebbe comportare moti indotti innescati, esplosioni di gas. [..]”
In data 14 Giugno 2020, l’INGV-OV ha reso noto un primo comunicato inerente al disastro ambientale in Via Antiniana informando i cittadini che l’accesso al cantiere della perforazione realizzato nell’ambito del progetto Geogrid, è stato possibile solo sabato 13 Giugno 2020, vale a dire tre giorni dopo l’accaduto. Le squadre operative geochimiche, sismologiche e vulcanologiche dell’Istituto sono state accompagnate dalla Polizia Municipale, alla presenza del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia.
Le squadre operative hanno effettuato sopralluoghi e campionamenti nell’area interessata. Si sta procedendo alle analisi del materiale acquisito, i cui risultati saranno prontamente comunicati a tutti i soggetti istituzionali pertinenti. Diverse associazioni e numerosi residenti, hanno sollecitato le autorità competenti affinché sia un terzo ente a eseguire i dovuti prelievi nell’area interessata.
Si cercano i responsabili che hanno autorizzato la perforazione, ponendosi la domanda su come rimediare al danno e affrontare i rischi che la recente fumarola comporterebbe al complesso ecosistema vulcanico della caldera dei Campi Flegrei. Una vicenda tanto scottante per i cittadini quanto preoccupante per numerosi vulcanologi e studiosi.
Il link presenta la Lettera di incarico per la struttura organizzativa del progetto Geogrid: http://istituto.ingv.it/it/amministrazionetrasparente/disposizioni-generali/atti-generali/atti-amministrativi-generali/decreti-e-delibere/anno-2019-1/decreti-direttori-di-sezione-1/napoli-osservatorio-vesuviano-3/11361-n-098-lettera-di-incarico-per-la-struttura-organizzativa-del-progetto-geogrid-ammesso-con-d-d-n-29-regione-campania-po-fesr-2014-2010-pdf/file.html