di RAFFAELE SCHIRONE
Lo chiamiamo Dio.
Lo chiamiamo Dio quando ci definiamo cattolici, cristiani, credenti e persino atei. Bisogna ammettere, tuttavia, che in questo nuovo millennio lo abbiamo cercato poco, lo abbiamo ridefinito ma non reclamato. Siamo stati presi da altro, anche perché Dio è un po’ passato di moda. Eppure, voglio dirvi qualcosa a riguardo.
Mi avvalgo della facoltà di parlarne perché il nostro caro Dio, a novembre 2021, mi ha salvato la vita. Ma non è questa la storia di cui voglio parlarvi adesso. Ora come ora voglio fare la mia speculazione, perché poter dire la propria è un diritto inalienabile (fino a prova contraria, se ci si trova nella nazione sbagliata). Quindi, la vedo così: Dio è un game creator. Sì, insomma, un ingegnere decisamente dotato. Lui/Lei ha inventato il codice della vita, poi ha lanciato un dado (algoritmo) dando inizio a quella che chiamiamo “causalità” (rapporto causa-effetto).
Suppongo che la motivazione principale di questo gesto sia stata la necessità di uscire da un momento di noia, e fra i suoi “hobby” c’è l’osservazione. Lui/Lei osserva i viventi e solo alcune volte interviene (senza preavviso). Comunque, ciò che è derivato dal Big Bang e dalla nascita della terra è un bel casino: bianco e nero, amore e odio, guerra e pace.
In tutto ciò noi pensiamo di essere i viventi più eroici nell’Universo conosciuto perché i “buoni” hanno sconfitto i nazifascisti grazie a personaggi come Alan Turing (una icona dell’Informatica). Allora vi dico come lo hanno “ringraziato”: reprimendo la sua omosessualità fino alla castrazione chimica. Così come hanno “ringraziato” Gesù con la crocifissione (dopo una fustigazione) perché ha osato dire: “Ama il prossimo tuo, come te stesso”. Questo fa l’essere umano: distrugge chi sceglie l’altruismo e lotta per l’espressione della verità.
Lo fa per il trionfo della bugia. Con la bugia può manipolare, e se può manipolare può possedere, e se può possedere può dire: “Io ho il potere”. Eppure il vero potere si esercita su se tessi separando il proprio IO dall’Ego (la dignità dall’orgoglio), per poi uccidere il secondo di questi due. Condizione che nessuno raggiunge mai perché l’Ego è un inutile bastardo che ha come unico passatempo quello di distrarre l’IO dal suo vero bisogno: accettarsi per ciò che è.
Niente più narcisismo, niente più dubbi, niente più paura di non essere all’altezza di quello che vuoi essere perché lo sei già all’altezza, perfetto così. Devi solamente impegnarti per ottenere un lavoro e procurarti quello che occorre per vivere: mangiare, bere, copulare e dormire, funzioni alla base dell’esistenza di qualunque essere vivente.
Mentre noi ci chiediamo se l’iPhone ha più memoria dell’iPhone plus.
Siamo tragicomici.