ANTEPRIMA – IL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA AUTORIZZA LA PRODUZIONE DELL’IDROSSICLOROCHINA FARMACO CONTRO IL CORONAVIRUS

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di ANTONIO SPOSITO

In serata il Ministro della Salute Speranza ha firmato il Decreto per la produzione di Idrossiclorochina presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze.

L’encomiabile sollecitazione, affinché si giungesse a tale esito, è pervenuta dall’Onorevole Antonio del Monaco, deputato del Movimento 5 Stelle, che aveva inviato il 6 aprile scorso una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Conte e al Ministro Speranza (Salute), replicata oggi 7 aprile con invio al Ministro Guerini (Difesa), chiedendo la produzione dell”Idrossiclorochina, molecola già utilizzata nelle terapie farmacologiche emergenziali di contrasto al Coronavirus.

Il testo integrale della lettera inviata dall’Onorevole Del Monaco al Ministro Guerini: Ministro Guerini_sollecito produzione farmaco idrossiclorochina

La dichiarazione dell’Onorevole Del Monaco, inviata in tempo reale al sottoscritto, recita:“Volevo comunicarti che mi hanno telefonato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per dirmi che in serata il Ministro Speranza ha firmato il Decreto per la produzione dell’Idrossiclorochina presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze”.

Il farmaco in questione – assieme alla Clorochina – è attualmente autorizzato per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni. Ambedue le molecole, prescritte per la prima volta nel primo dopoguerra, sono divenute oggetto di studio in tutto il mondo perché potenzialmente in grado di curare l’influenza da Coronavirus (COVID-19), come sostenuto dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che mette però in guardia perché possono avere effetti indesiderati gravi, soprattutto a dosi elevate o in associazione ad altri farmaci.

L’Onorevole del Monaco nella sua missiva ha esplicitamente richiesto di adottare il “modello Veneto” per l’assistenza domiciliare, che prevede interventi terapeutici con Idrossiclorochina, evidenziando, altresì, la difficoltà di reperire il farmaco nelle farmacie. Da qui la richiesta di concedere alle aziende farmaceutiche italiane e all’istituto farmaceutico militare di produrlo, considerando anche l’esiguità del costo che lo rende accessibile a tutti, rispetto a farmaci similari più costosi importati dall’estero.